Non ha gradito il riconoscimento al padre di Ramy Vittorio Feltri che nell’ultimo suo editoriale ha commentato senza peli sulla lingua.
Continua a far discutere il caso Ramy, il giovane che ha perso la vita a seguito di un inseguimento con le forze dell’ordine nel quartiere Corvetto, a Milano. Sulla vicenda sono stati tanti i commenti e di recente anche il padre del ragazzo è diventato in un certo senso protagonista ricevendo il Premio Panettone d’Oro per la sua virtù civica. Una situazione che ha generato la reazione molto diretta di Vittorio Feltri.
![Vittorio Feltri](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2023/04/IM_Vittorio_Feltri.jpg)
Caso Ramy, il premio al padre: parla Feltri
Rispondendo come di consueto ad un lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha detto la sua sul caso Ramy ma soprattutto sul recente riconoscimento assegnato al padre per la sua virtù civica. L’uomo, in occasione degli scontri avvenuti durante alcune manifestazioni proprio per suo figlio, ha invitato alla non violenza. Un gesto che Feltri ha ritenuto normale e non per forza meritevole di un premio.
“La ratio dell’attribuzione di questa onorificenza al padre di Ramy è da rintracciare, a quanto ho compreso, nel fatto che questi ha sempre invitato, nel momento in cui sono montate le proteste contro i carabinieri, alla prudenza e alla non violenza. Tuttavia, non per questo condivido la scelta di premiare questo signore che non ha compiuto, in fondo, nulla di speciale, se non adottare un comportamento di buonsenso e normale”, ha detto il giornalista.
L’affondo alle istituzioni
Feltri ha fatto anche il paragone tra il caso Ramy e quello di Christian Di Martino, “poliziotto accoltellato da un clandestino e sopravvissuto miracolosamente dopo avere superato diversi arresti cardiaci e un lungo ricovero in cui ha lottato tra la vita e la morte” che non ha ricevuto alcun premio per aver fatto il proprio dovere e avere avuto la peggio.
Secondo il giornalista “[…] non usciamo da questo pericoloso schema ideologico: i carabinieri e i poliziotti sono brutti e cattivi; gli immigrati sono perseguitati”. Per Feltri, Yehia Elgaml è stato premiato “per avere fatto quello che era tenuto a fare e per non avere fatto quello che non era tenuto a fare. Lo hanno premiato in quanto padre di una vittima dei carabinieri, mentre io credo che egli sia semplicemente un padre che forse avrebbe dovuto insegnare al figlio a fermarsi all’alt dei carabinieri e ad osservare le norme del Paese in cui è venuto a vivere e in cui ha deliberato di insediare la sua propria famiglia”.